Lyrics
Là, nell'estremo orizzonte,
Vedi, un astro novello? Fiammeggia.
La sua luce sul piano, sul monte;
Già biancheggia, risplende, dardeggia.
Salve, oh salve, bell'astro di speme!
L'armonia, che nel petto mi freme
[chorus]
A te voli sull'ali d'amor.
I miei dì, le mie notti vegliai
Attendendo il parer de' tuoi rai
Fra lo sdegno, fra l'ansia e il dolor.
I codardi dicean-mi demente,
Esultavan nel sangue i tiranni,
Sull'Italia calpesta, dormente
Dalle infamie contavansi gli anni.
Parea giunta al novissimo giorno.
Ah, diceano che senza ritorno
La sua gloria al tramonto chinò!
Dio confonda colui che dispera,
Che diserta una vinta bandiera,
Che nel fango si assise e posò.
Nelle vene agli schiavi si desta
Un ardire, una vita novella,
Oh sorgete, levate la testa
Che il momento fatale v'appella,
Son frementi dai Teutoni avelli
L'ombre inulte dei nostri fratelli
Vile quei che secondo verrà.
Trovò il brando la donna latina.
Oltre l'Alpe gittò la guaina,
Il suo passo là sol fermerà.
Fuor del feretro armata s'affaccia,
Ha trovato il valore primiero,
Ritrovò la sua lucida traccia
Della gloria nel noto sentiero
Non ne sperser mill'anni le impronte!
L'elmo antico s'adatta alla fronte,
Roma è sorta: dinanzi ci sta.
Fremean vita le case dei morti,
Esultavano l'ossa dei forti
Pur nel grembo all'eterna città.
Si levò dal suo letto di spine,
Dalla croce nefanda sì scosse,
Meretricio ornamento del crine
La tiara per sempre rimosse
Via l'antica baldracca, che ardio
Dirsi al mondo la sposa di Dio
Prostituta al tedesco ed ai re!
Ove vende un osceno vegliardo
Sangue e Cristi con labbro bugiardo
Roma eterno mercato non è.
Oltraggiato con preci esecrande,
Invocato su altari non suoi,
Per tanti anni, lo Spirto del Grande
Crocifisso è disceso su noi:
Benedisse le sante bandiere,
Dei redenti le giovani schiere
Strette insieme in un patto d'amor.
Ha l'Italia gli antichi peccati
Col servaggio nel sangue lavati,
Espiati con lungo dolor.
Se versò su di noi la sventura,
Benedetta la mano di Dio!
Benedetta la nostra sciagura!
Solo il pianto cosparse l'oblio
Sulle macchie di sangue fraterno,
Cancellò gli odi antichi in eterno
Che diviser le nostre città.
Un'idea ci lampeggia nei volti:
Come un uomo, in un giuro raccolti
Al conflitto fatai si verrà.
Sotto il peso de' propri peccati,
Sul suo trono tremante curvato,
Il signor dei bargelli scettrati
Presentì l'appressarsi del fato,
La tempesta che sorge lontana,
E prepara dall'algida tana
Sgherri e forche, palladio dei re.
Delle schiere primiere sull'orme
Nuova schiera di barbare torme
Sui Lombardi dall'Alpe scendè.
Guai a voi! Vi son anni fatali.
Giorni sacri a tremende vendette;
Compie il secolo, e furon ferali
Ai vostri avi le liguri vette.
Noi giurammo quest'anno di gloria
Consecrato di un'altra memoria
Alle etadi future mandar.
Noi giurammo a quest'anno di gloria
Nell'ebbrezza di un'altra vittoria
Non più udita ecatombe sacrar.